top of page

DAVID SASSOLI

David Sassoli è nato a Firenze nel 1956 da padre fiorentino e madre pratese, a causa del lavoro di giornalista del padre Domenico si trasferì in tenera età a Roma dove risiedette per lungo tempo. Dopo il diploma presso il Liceo Ginnasio Statale "Virgilio" si iscrisse alla Facoltà di Scienze politiche presso l'Università La Sapienza di Roma, senza tuttavia terminare gli studi per dedicarsi completamente all'attività di giornalista. Nel corso degli anni lavorò presso il quotidiano Il Tempo, l'agenzia di stampa Asca, nella redazione romana de Il Giorno, per poi essere assunto in Rai nel 1992.

Iniziò a lavorare al quotidiano Il Tempo di Roma per poi proseguire l'attività giornalistica in piccoli giornali e all'agenzia di stampa Asca. Proprio quando collabora con l'agenzia cattolica, è testimone di un incontro a Parigi, destinato a suscitare clamore, tra l'allora ministro socialista Gianni De Michelis e il rifugiato politico di Autonomia Operaia Oreste Scalzone Nel 1985 passa alla redazione romana del quotidiano Il Giorno, dove per sette anni segue i principali avvenimenti politici e di cronaca. Durante questo periodo, è testimone diretto di alcuni eventi importanti come la caduta del Muro di Berlino (1989).

Era iscritto all'albo dei giornalisti professionisti dal 3 luglio 1986. Fu tra i fondatori di Articolo 21, liberi di..., movimento di difesa della libertà di stampa. La sua carriera come giornalista televisivo ebbe inizio nel 1992, come inviato di cronaca nel TG3 dove ha seguito per molto tempo gli avvenimenti riguardanti mafia, Tangentopoli e le inchieste sulle stragi italiane. In quel periodo collaborò con i programmi di Michele Santoro Il rosso e il nero e Tempo reale.

Nel 1996, sotto la direzione di Carlo Freccero, conduce la trasmissione pomeridiana Cronaca in diretta su Rai 2. Nel 1998 gli viene affidata la conduzione di Prima - La cronaca prima di tutto, rotocalco quotidiano del TG1.

Nel 1999 entrò nella redazione del TG1 in qualità di inviato speciale, e in seguito ne divenne conduttore dell'edizione delle 13:30 e successivamente di quella delle 20. Con l'avvento della direzione di Gianni Riotta, nel 2006 Sassoli diventò vicedirettore del telegiornale, nonché dei settimanali di approfondimento Speciale TG1 e TV7. Nel 2004 venne eletto Presidente dell'Associazione Stampa Romana.

Elezioni europee del 2009: Primo mandato

L'ingresso in politica di Sassoli coincise con le elezioni del Parlamento europeo del 6 e 7 giugno 2009, quando il Partito Democratico lo candidò su proposta del segretario Dario Franceschini come capolista nella circoscrizione dell'Italia centrale.

Con 405.967 preferenze fu il primo eletto nella circoscrizione Italia centrale, risultando tra i più votati in Italia. Anche grazie al risultato delle elezioni, diventò capogruppo del Partito Democratico all'Europarlamento. In un'intervista dichiarò di voler "dedicare il resto della sua vita alla politica". Durante la 7ª legislatura divenne membro della Commissione Trasporti e Turismo e Relatore della proposta sul Cielo unico europeo; fu inoltre membro della delegazione interparlamentare UE-Israele.

Elezioni europee del 2014: Secondo mandato

Nel 2014 si ricandidò alle elezioni europee sempre con il PD, nella circoscrizione dell'Italia centrale. Il 1º luglio 2014 venne eletto Vicepresidente del Parlamento europeo con 393 voti, risultando il secondo più votato in quota PD-PSE, con delega alla Politica del Mediterraneo, al Bilancio e al Patrimonio. Nel gennaio 2017 venne riconfermato Vicepresidente con 377 voti.

In questa legislatura fu l'autore di una legge di riforma ferroviaria dell'Unione, IV Pacchetto ferroviario, conclusa dopo tre anni di negoziati. Lo scopo principale della riforma era l'apertura del mercato dell'alta velocità, permettendo a tutte le compagnie ferroviarie di partecipare alle gare sulle tratte dell'alta velocità in qualsiasi stato membro. Nel 2017 in Commissione Trasporti operò per bloccare la prima proposta sul Pacchetto Mobilità, con l'intenzione di garantire maggiore sicurezza agli autotrasportatori e rispetto delle norme sulla concorrenza del trasporto su gomma.

Nel corso della legislatura rivolse la propria attenzione alla politica euro-mediterranea e alle tematiche relative le materie di bilancio. Come Vicepresidente responsabile per la politica euro-mediterranea rappresentò il Parlamento europeo in più occasioni ufficiali, sviluppando e intensificando un dialogo con le istituzioni dei Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente. Al termine di un negoziato per l'assegnazione del Segretariato EURO-MED, fu il promotore della sua assegnazione alla città di Roma. Fece parte, nel maggio 2018, della missione elettorale dell'Unione europea in Libano.

Per quanto riguarda le materie di bilancio, si impegnò per un Parlamento più efficiente e aperto ai cittadini, promuovendo la trasparenza e la tracciabilità delle spese, un più efficace rendiconto delle attività dei deputati e la messa a gara dei servizi del Parlamento. Fu membro della Delegazione UE-Serbia e dal 2016 Presidente del Gruppo di Amicizia Europa-Albania.

Terzo mandato europeo e presidenza del Parlamento europeo

Si ricandidò alle elezioni europee del 26 maggio 2019 ancora con il PD, nella circoscrizione dell'Italia centrale, venendo nuovamente eletto con 128.533 voti. Il 3 luglio 2019 venne eletto Presidente del Parlamento europeo, il settimo italiano a ricoprire la carica, con 345 voti al secondo scrutinio e con il sostegno dei gruppi europeisti. Durante il suo discorso di insediamento sottolineò l'importanza di recuperare e rilanciare lo spirito costituente dell'Unione e richiamò il Consiglio dell'Unione europea alla necessità di discutere con il Parlamento la riforma del Regolamento di Dublino.

Come primo atto della sua presidenza decise di rendere omaggio a tutte le vittime del terrorismo in Europa, visitando la stazione della metropolitana di Maalbeek, uno dei siti degli attentati di Bruxelles del 2016.

In occasione della pandemia di COVID-19 in Europa, dichiarò di auspicare un bilancio comunitario che investa sulla ricerca scientifica, evitando «tagli sulla vita degli europei».

Si era dichiarato favorevole alla creazione di una centrale acquisti amministrata a livello europeo, alla quale gli Stati membri potevano aderire su base volontaria, in primis per negoziare condizioni più favorevoli per l'approvvigionamento condiviso di beni strumentali e di materiali sanitari di consumo. Contestualmente, ribadì che la sanità, sebbene non fosse una delle competenze affidate all'Unione dai fondatori, poteva acquisire maggiore importanza qualora Stati membri lo avessero espresso, esprimendosi a favore di tale posizione politica.

Nel giugno 2020 firmò l'appello internazionale per l'economia viola («Per un rinascimento culturale dell'economia») pubblicato sul Corriere della SeraEl País e Le Monde.

L'ultimo discorso di David Sassoli

Caro Presidente stiamo scrivendo per lei con occhi lucidi e molta tristezza.

Ci hai lasciato un vuoto incolmabile perché come dice una frase "si può vivere e morire in tanti modi" e tu hai combattuto e lavorato fino all'ultimo istante.

Ti auguriamo di volare più in alto possibile come volevi tu per la nostra Italia. 

Riposa in pace.

"I poveri non possono aspettare e non possiamo restare indifferenti rispetto alle persone in grave difficoltà che tutte le notti dormono all'aperto cercando riparo all'esterno del Parlamento. Basta una passeggiata la sera per rendersi conto di quante persone hanno bisogno di aiuto e assistenza. Penso che sarebbe un atto di grande umanità aprire di notte alcuni locali della sede del Parlamento europeo, senza compromettere funzionalità e sicurezza, per garantire un riparo adeguato".

bottom of page